martedì 8 ottobre 2013

Jugendherberge e simpatici incontri

Dopo la prima notte in una stanza singola (ammetto di aver fatto un po lo schizzinoso ma cercate di capirmi...) la seconda notte è stata all'insegna del "Bett in vier-bett-Zimmer", sostanzialmente un letto in una camera con quattro letti.
L'unica cosa che mi ha piacevolmente colpito è stata la differenza di prezzo: 36€ per una stanza tutta per me con doccia, cesso e lavandino e due letti (uno per me e uno per il PC), contro i 21€ di un letto in una stanza con 4 letti e con un lavandino (più cesso e doccia comuni nel corridoio del piano).
Dankeschönizzo il Receptionist, recupero le valigie dalla luggage room e mi trasferisco nel mio nuovo appartamento vista Süd (a detta del receptionist che ha giustificato così il mutamento di prezzo), ma in realtà (ho voluto controllare) una miseranda vista Ost.
Con apprensione mi trascino i bagagli (vedi foto) sino alla porta della stanza. Con il cuore in gola passo la tessera sul dispositivo posto sopra la maniglia che, senza farsi attendere, scatta sbloccando la serratura. Spingo leggermente la porta (nessun cigolio di cardini a farmi compagnia) con un batticuore insistente e le mani sudate e vedo... una stanza vuota.
"Mi è andata bene"
Appoggio le valigie, immortalo il momento e mi concedo una scappata per una pizza vicino al Dom.
Un giro veloce per la Stadt e ritorno all'ostello verso le 22 con le palpebre pesanti. Mi lavo, rifaccio il letto (ovviamente invertendo il copri materasso e quello che dovrebbe essere una sorta di copri coperta), indosso il pigiama e mi metto a dormire.

Verso le 23.30 mi desto per via di una serie di rumori confusi. Apro le palpebre in tempo per vedere la porta aprirsi su un ragazzo intabarrato in un giubbetto sportivo,  con un pò di barba rossiccia sulle guance che cerchia un gran sorriso alcolemico.
Attiro l'attenzione con uno sbiascicante "Hallo" ricevendo in risposta un gradevole "Hi!" di non meglio precisata provenienza anglofona accompagnato dallo sventolare di una cosa rotonda di circa un metro e mezzo di diametro che il ragazzo tiene in mano. Poco prima che la luce del corridoio si spenga su quel serafico ubriaco di ritorno dell'Oktoberfest, identifico l'oggetto in questione come un continuo di divieto di sosta.

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