venerdì 27 settembre 2013

"Attento: puzza di accordo!"

"Attento: puzza di accordo!"

Questo (in figura) si chiama "Learning agreement". È il vostro peggiore nemico, il vostro incubo di mezza estate, il male sotto le mentite spoglie dell'organizzazione burocratica, il supporto su cui il diavolo scrive le pene da infliggere ai dannati. Dante sarebbe svenuto volentieri cento volte di fronte a questa maledizione per sottrarsi all'amaro e ingrato compito che consiste nella sua compilazione.
Anche io, dopo varie peripezie e inutili scartoffie, sono riuscito a compilarne uno definitivamente. Più o meno.
E qui entra in scena il bello: il "Learning" è, come dicono i bandi e le aree dedicate sui siti universitari, OBBLIGATORIO MA PROVVISORIO. In poche parole: inutile. Serve solo per dire "ho organizzato una sorta di piano di studio, la mia buona volontà mi rende un vero studente". La mia università lo bollerà-timbrerà-firmerà-controfirmerà e diverrà parte della documentazione ma, in pratica, non sono tenuto a rispettarlo, è un post-it che non si incolla: serve a ricordarmi che devo sostenere esami e attività per poter ottenere crediti che serviranno confermare i soldi che l'Europa mi concede. Una sorta di patto con il diavolo preventivo.
Alla fine della storia, o meglio: poco dopo il mio arrivo presso l'università ospitante, dovrò stilarne un'altro da inviare al mio coordinatore italiano con tutti gli allegati e (presumibilmente) con il modulo di "riconoscimento preventivo" dell'attività dunque dei crediti effettivi che (forse) mi riconosceranno al rientro. DOPO, e soltanto dopo, tutti questi iperbolici giri appresso a professori e a email, con uno straccio di piano di studio che, alla fine dei conti, serve più all'università per ungere gli ingranaggi della burocrazia che a me per studiare si può incominciare a parlare di studio per accumulare il minimo di crediti che servono per non dover tornare a casa con la coda fra le gambe.

Non mi vergogno di dire che il mio Learning (se non lo avete ancora intuito) è stato un inferno. Se non altro mi è servito per ripassare un po di tedesco e basta. Ho scoperto, cosa molto interessante, che esistono molti modi per dire "corso (di studio)":
  • Lehre 
  • Lehrestaltungen 
  • Fächer (materia)
  • Studiengänge
e per il momento non me ne ricordo altri. Sappiate solo che ritrovarsi una pagina scritta in tedesco, a lato della quale il bottone con su scritto "english", ovvero quello che dovrebbe servire alla traduzione ma che in sostanza è poco più che un surrogato della freccia che permette di ricaricare la pagina web, un po di tedesco lo devi ripassare (o imparare) per forza, anche solo a suon di tentativi.

Altra cosa estremamente interessante è il tipo di ordinamento che caratterizza le università del centro-nord europeo. Mi riferisco alla laurea di baccellierato ("Bachelor"); non sprecate tempo a cercare su Wikipedia, si apriranno solo altri dubbi e altre domande. In parole povere è una sorta di triennale in cui devi combinare molto bene i corsi e il praticandato dove previsto, e può essere di due tipi: in arte ("arts") o in scienze ("science").

Nel sito dell'università di Augsburg, dopo svariati tentativi sono riuscito a trovare un percorso che sintetizza la caccia alle informazioni che portano ad una parziale composizione del piano di studio: cliccando sulla pagina "Fakultäten" si otterrà l'accesso alla lista di dipartimenti che costituiscono l'ateneo dell'università straniera. Qui si ha la possibilità di selezionate la facoltà o l'istituto ("Institut") che si desidera consultare. Una volta selezionato accederete alla "home page" del dipartimento in questione, ad esempio Facoltà di Filologia e Storia ("Filologisch-Historie Fakultät"); in primo piano vedrete la pubblicità dedicata agli eventi ("Aktuelle"); da uno dei vari pannelli, elenchi et similia:

  1. selezionando Fächer/Studiengänge si accederà a una nuova pagina che, a seconda del dipartimento vi mostrerà un elenco dei corsi in cui si suddivide la materia. Ad esempio Filologia ("Philologisch"), nell'ambito di Romanistica ("Romanistik") presenta una divisione in didattica ("Didaktik") e linguistica ("Sprachwissenschaft"). In queste sezioni bisogna procedere a naso o, più semplicemente, a caso. Si accederà al portale del corso di insegnamento, il più delle volte ad un'area dedicata all'attualità e agli eventi ("Aktuell") del dipartimento; qui basterà cercare "Lehre" per accedere alle sezioni contenenti la lista dei corsi veri e propri con tutte le informazioni utili: riferimenti bibliografici, professori, durata del corso e, soprattutto, il numero degli ECTS, vale a dire i CFU del sistema italiano e,oramai, europeo, la cui corrispondenza è di 1 a 1 (1 ECTS = 1 CFU). In alternativa potreste trovare semplicemente "Punkte" (punti) o "Leistungspunkte" (che io vi traduco come CFU). Stampate tutto quello che vi sembra utile e conservatelo, vi servirà come documentazione da portare al vostro coordinatore di facoltà, presso la vostra università italiana. Per quanto riguarda esami di lingua e simili dovete cercare (con estrema pazienza -e qui ne dovrete avere molta) nel sito dello Sprachzentrum (centro linguistico), grossomodo il CLA italiano, Centro Linguistico d'Ateneo.
  2. selezionando Lehrestaltungen si accederà ad una lista divisa per semestri, una sorta di archivio che scende negli abissi del tempo remoto. Se siete fortunati, e le date vi assistono potete trovare subito in testa il semestre che vi state per apprestare ad affrontare, ad esempio Wintersemester 2013/2014 (semestre invernale 2013/2014), anche abbreviato in WS. Troverete una lista dei corsi e delle varianti combinatorie per poter compilare un Bachelor, è informativo all'incirca quanto i foglio illustrativo di un medicinale scaduto, serve giusto per farvi un'idea di ciò che troverete nella Universität tedesca. Se volete informazioni concrete rimando al punto 1.
  3. selezionando il motore di ricerca perderete solo tempo e karma positivo a suon di imprecazioni. Vi troverete il più delle volte liste di professori in pensioni e corsi cancellati di anni accademici preistorici. Il tasto "Suche" (cerca) lasciatelo perdere. È meglio. Rimando al punto 1.
Al di là del punto che sceglierete (ma immagino di aver intuito per quale via opterete) il punto 0 è la cosa che dovrete seguire come unica Bibbia. La prima regola, a prescindere da tutto è la seguente:

  • INVIATE EMAIL. INVIATELE A TUTTI QUELLI CHE HANNO FORNITO IL PROPRIO INDIRIZZO. NON ABBIATE PAURA, SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE E RISPONDERANNO AD OGNI VOSTRA DOMANDA. PROFESSORI, IMPIEGATI, INSERVIENTI, DIRETTORI DI DIPARTIMENTO... A TUTTI. SCRIVETEGLI IN ITALIANO, INGLESE, PORTOGHESE, INDOEUROPEO SE NON CONOSCETE IL TEDESCO, BASTA CHE GLI SCRIVIATE.
Comparando, confrontando, scavando, riuscirete ad approntare un documento (OBBLIGATORIO MA PROVVISORIO) che verrà firmato dal vostro coordinatore, dopo aver visto i corrispettivi esami in italiano.
Non abbiate paura di essere vincolati da questo "accordo". È praticamente inutile.

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